Sempre più apprezzato e sempre più presente, il farro ha negli ultimi anni letteralmente invaso le cucine degli italiani e si è fatto apprezzare non solo per le sue caratteristiche organolettiche ma anche per quelle nutrizionali che non hanno niente da invidiare al suo cugino più prossimo e molto più largamente diffuso, ovvero il riso.
Qui di seguito vedremo esattamente di cosa si tratta, quali sono le proprietà del farro, i benefici che può dare al nostro corpo, nonché tutti i principali utilizzi che se ne possono fare in cucina.
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Cos’è il farro?
Molto prima che lo conoscessimo noi, il farro era già ampiamente utilizzato in epoca romana: si narra infatti fosse alla base dell’alimentazione delle legioni romane. Si pensa che la stessa parola “farina” derivi proprio da “farro”, capostipite del moderno grano.
Ed è stato proprio il grano, nel corso dei secoli, a soppiantare il farro: il grano risultava più semplice da lavorare, aveva una maggiore resa e si adattava molto meglio alla coltivazione intensiva.
Solo da pochi anni a questa parte il farro è stato riscoperto e numerosi sono i contadini che sono tornati a piantarlo nelle loro terre, al fine di soddisfare una domanda per fortuna sempre più crescente.
Proprietà e benefici del farro
La riscoperta del farro non ha portato solo ad un mero ritorno al passato: introdurre questo alimento all’interno della propria dieta può infatti regalare tanti benefici, grazie ai numerosi principi nutritivi che presenta al suo interno.
Il farro infatti, può vantare le seguenti proprietà:
- alto contenuto proteico, maggiore rispetto a quello presentato da altre tipologie di cereali
- il chicco è molto ricco in vitamine del gruppo B e A, sali minerali quali magnesio, fosforo e ferro, tutti essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo
- è povero di grassi e quelli che contiene derivano dal germe di grano, ricchissimo in acidi grassi essenziali
- la versione integrale o decorticata del farro regala anche un apporto importante di fibre
- l’apporto calorico è basso (340 kcal per 100 gr).
- accompagnato ai legumi facilita l’assimilazione di proteine ad alto valore biologico
Prima di continuare però vogliamo ricordare una cosa importante che a molti sfugge. Il farro contiene glutine e non è pertanto adatto ai celiaci.
Da tutti questi elementi derivano molti benefici per il nostro corpo. Ad esempio:
- le fibre contenute nel farro integrale o decorticato sono perfette per chi vuole aiutare a favorire il transito intestinale, proteggendo l’apparato digerente da gastriti e ristagni di bile nell’intestino
- sempre le fibre sono responsabili di un maggiore senso di sazietà, quindi utili nelle diete dimagranti
- anche gli sportivi beneficiano delle fibre contenute nel farro: permettono infatti un graduale rilascio di zuccheri nel corso delle ore, e garantiscono quindi un livello costante di energia da spendere
- è stato appurato che il farro aiuta a ridurre il rischio di aterosclerosi grazie alla presenza degli acidi grassi essenziali
- la niacina contenuta nel farro abbassa i livelli di colesterolo cattivo, ovvero l’LDL, e diminuisce notevolmente i rischi legati al sistema cardiovascolare
- anche il rischio di diabete di tipo 2 sembra essere allontanato da un consumo adeguato di farro
Usi del farro
Il farro, come detto in fase introduttiva, è molto presente nelle nostre cucine. I modi di cucinare il farro sono essenzialmente 3.
- Lessato: è il metodo di cottura più comune, che richiede circa 30 minuti se si tratta di farro perlato (ovvero il farro al quale è stata tolta la parte esterna) ma può allungarsi fino a 40 minuti/1 ora nel caso del farro decorticato (ovvero che presenta ancora la parte esterna del chicco). In entrambi i casi è richiesto di sciacquare i chicchi prima di metterli a cuocere, in modo da eliminare tutte le impurità e gli eventuali residui. Nel caso del farro decorticato è anche necessario procedere con un ammollo di almeno un paio di ore in acqua fredda per ammorbidire il chicco e renderlo più tenero al momento della cottura.
- Tostato: è la stessa tecnica che si utilizza per il riso. Prima di essere cotti aggiungendo pian piano il brodo, i chicchi vengono tostati in un soffritto di olio e cipolla. Si aggiunge brodo fin quando il farro non è cotto. Anche in questo caso il farro decorticato deve essere preventivamente ammollato, stavolta per almeno 12 ore.
- Al vapore: è il metodo più delicato di cuocere il farro ed anche quello che permette di mantenerne intatte tutte le proprietà nutritive. E’ necessario però in questo caso essere molto pazienti ed attendere i tempi di cottura che potrebbero anche raddoppiare. Anche per la cottura a vapore è bene rispettare le ore di ammollo.
Il farro si presta molto bene ad essere utilizzato in moltissimi piatti: lasciando il brodo di cottura e aggiungendo verdure, ortaggi o legumi il farro diventa una zuppa perfetta.
Se invece scoli tutto il brodo e lo lasci raffreddare puoi condirlo come fosse un’insalata di riso e preparare un buon piatto freddo per l’estate o da portare a lavoro.
Per finire, per integrare al meglio il farro nella tua dieta, al supermercato puoi trovare i chicchi soffiati, da aggiungere al latte o allo yogurt, o le gallette, da consumare come piacevole snack.